
Yoga post corsa
Amo la corsa e amo lo Yoga, possono coesistere tra loro? Scoprite insieme a me le migliori Asana di Yoga post corsa, ideali per completare il proprio allenamento e distendere muscoli – mente – anima.
Lo Yoga può divenire quell’arma in più per il runner. Attraverso la pratica regolare dello Yoga si impara a concentrasi su se stessi, sul proprio respiro, sulla percezione del proprio corpo. Si acquisiste una certa consapevolezza di sé, utile sia in fase di allenamento sia in gara.
Controllando il respiro, la mente rimane li, non divaga ed è più facile affrontare fatica, scoraggiamento, demotivazione davanti ai km da percorrere.
I benefici
La pratica delle Asana rende forti, flessibili, coordinati. Durante l’esecuzione delle posizioni, si impara ad ascoltare il respiro, il corpo e le sue reazioni; a percepire la dimensione spazio – temporale, a localizzare il baricentro e a stabilizzarlo. Il corpo diviene più stabile, centrato, saldo a terra e proteso al cielo.
Per sua natura, l’Asana può essere vissuta come mero esercizio fisico, che rafforza o rilassa i muscoli coinvolti, massaggia gli organi e le viscere interne, ma non solo… Di per sé, la pratica delle Asana è una forma di meditazione. Si acquietano i pensieri, migliora la concentrazione, ci si ascolta nel profondo, affrontando il proprio stato d’animo. Viene messo in moto il flusso d’energia sottile – prana – che scorre attraverso il sistema di nadi e di chakra.
I tempi
Le Asana – posizioni, che esporrò di seguito, aiutano a mobilizzare la colonna vertebrale, rinforzare i muscoli, lavorare sul core stability. Ogni Asana deve essere tenuta per 3 respiri (per i principianti) – 5 respiri (circa 1 minuto per gli esperti).
Se la posizione diviene scomoda o dolorosa, è giunto il momento di uscire dall’Asana e di fare tesoro delle informazioni che il corpo – la mente – l’animo hanno inviato in quel momento al cervello.
La sequenza di Asana post corsa
- Parsva Urdhva Hastasana – per mobilizzare la schiena.
- Virabhadrasana II
- Virabhadrasana III – per lavorare sull’equilibrio.
- Trikonasana – per allungare la catena posteriore e interna; un lavoro di stretching sui muscoli delle gambe e di apertura del torace.
- Prasarita Padottanasana – per allungare la catena cinetica posteriore, la schiena e le gambe; per mobilitare le anche.
- Utthita Parsvakonasana
- Parsvottanasana – per allungare la schiena, migliorare l’equilibrio; distendere i muscoli posteriori delle gambe.
- Vasisthasana – per rafforzare il core, le gambe e i glutei; migliorare la stabilità del tronco.
- Setu Bandha Sarvangasana – per aprire e mobilitare le spalle.
- Janu Sirsasana – per rilassare le gambe.
- Savasana – la posizione di rilassamento per eccellenza. Si abbandonano le tensioni, le fatiche, si torna ad un respiro normale, lento e se ne prende consapevolezza.
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Chiara R.