Sotto il cielo di Parigi di Marius Gabriel

Sotto il cielo di Parigi di Marius Gabriel

Sotto il cielo di Parigi di Marius Gabriel

Dopo aver amato il bestseller “Il sarto di Parigi” (leggi qui), oggi sono a parlarvi del nuovo romanzo di Marius Gabriel: Sotto il cielo di Parigi. Libro edito da Newton Compton Editori, disponibile in versione cartacea ed ebook.

La trama

Parigi, 1940. La città è occupata dai nazisti. Il lussuoso Hotel Ritz, un tempo frequentato dall’alta società parigina, è adesso alla mercé di arroganti ufficiali tedeschi, con un ossequioso seguito di tirapiedi e accompagnatrici.

Olivia Olsen è una delle cameriere dell’hotel. È americana, ma tiene nascosta la sua nazionalità, anche se questa bugia diventa ogni giorno più pericolosa. Quando un uomo molto vicino a Hitler mette gli occhi su di lei, Olivia non esita a cogliere l’opportunità per dare una mano ai partigiani. Ma lavorare fianco a fianco con Jack, il suo contatto nella resistenza, potrebbe complicare ulteriormente le cose.

Tra i frequentatori del Ritz ci sono anche la famosa stilista Coco Chanel, che intravede nel nuovo regime un’opportunità da sfruttare a proprio vantaggio, e Arletty, una delle attrici francesi più amate dal pubblico, che verrà travolta dalla violenza di un amore proibito.

Mentre la guerra si diffonde rapidamente in tutto il continente, il destino di queste tre donne è segnato dalla  vicinanza con il nemico. E nessuna di loro può davvero considerarsi al sicuro…

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Per quanto i suoi libri siano dei romanzi di fantasia, Marius Gabriel ha la capacità di rendere più vivida e intensa la trama utilizzando avvenimenti e personaggi storici.

Non è il primo romanzo ambientano durante la Grande Guerra che leggo, ma questo a sprazzi mi ha impressionato, rabbrividito e terrorizzato poiché in alcuni capitoli si lascia intendere le atrocità che ebrei o simpatizzanti della resistenza hanno subito per mano della Gestapo.

Ogni personaggio è ben caratterizzato e contestualizzato. Difficilmente, io almeno, ci si può schierare verso l’uno o l’altro. Tutti, e dico tutti, mostrano un tratto di umanità. Simpatizzanti della resistenza o del nazismo avevano un unico solo obiettivo: sopravvivere nel miglior modo possibile.

La grande capacità dell’autore è quella di fare emergere l’istinto primordiale dell’uomo ma anche i suoi peggior difetti.

A dirla tutta, mi ha lasciata letteralmente esterrefatta la notizia che Coco Chanel era una simpatizzante nazista, auto esiliatesi in Svizzera dopo il processo subito a fine Guerra. Coco Chanel è simbolo di moda e classe, in realtà è stata una donna egoista, debole e drogata. Una donna alto locata che ha semplicemente scelto di schierarsi verso la potenziale fazione vincitrice, solo per preservare la sua ricchezza.

Da sfondo troviamo la maestosità e la storicità dell’Hotel Rizt e dei suoi proprietari e governanti. Luogo dei 3/4 della trama del romanzo, come se l’autore volesse rendergli omaggio.

Chiara R.

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