Una casa troppo tranquilla di Jane Shemilt
“Una casa troppo tranquilla” di Jane Shemilt è il libro che ho letto durante gli ultimi giorni di Agosto, edito in Italia da Newton Compton Editori, disponibile in formato cartaceo e per ebook, classificato come Thriller – giallo.
La trama
La vita di Albie va alla grande. La sua carriera di chirurgo è bene avviata e per la prima volta crede di essersi persino innamorato davvero: Beth gli fa provare cose che non avrebbe mai immaginato.
E ora il suo mentore, Ted, l’uomo che con autorevolezza e fascino magnetico tiene le fila dell’intero ospedale, gli ha fatto capire che intende fare di lui il suo “erede”.
Cosa potrebbe mai andare storto? Soprattutto adesso che si sta dedicando anima e corpo a un progetto di ricerca che, in caso di esito positivo, farebbe brillare per sempre il suo nome nel firmamento della medicina.
Eppure… Un’ambizione sfrenata come la sua, forse, lo rende cieco ai piccoli segnali, e qualcosa potrebbe cominciare a incrinarsi nella sua vita perfetta. Come ad esempio il fatto che Beth sta ancora soffrendo per la rottura con Ted, di cui è stata per anni l’amante. E se il destino, dopo averlo coccolato per molto tempo, stesse per mostrargli il suo lato peggiore?
______________________________________________
Dall’autrice del bestseller “Una famiglia quasi perfetta”, “Una casa troppo tranquilla” di Jane Shemilt mi ha fatto scaturire due importanti quesiti: Esiste il matrimonio perfetto? Può l’ambizione distruggere una persona?
Sono solita alternare i romanzi rosa a romanzi storici e a thriller, sono le mie tre letture preferite, ma “Una casa troppo tranquilla” di Jane Shemilt è stato uno di quei libri che non ero certa di portare a termine.
Fin dalle prime pagine si parla del lavoro del protagonista Albie, un chirurgo – ricercatore che sperimenta cure contro il cancro infantile al cervello sui ratti, ed è proprio questo aspetto che ha frenato la mia lettura. Non amo leggere nulla riguardante maltrattamenti o esperimenti sugli animali, soprattutto quando sembra di essere li con chi li racconta.
Nonostante le mie iniziali reticenze, sono andata avanti con la lettura per capire cosa legava Albie, Beth e Ted, e come si sarebbe evoluta la loro storia.
“Una casa troppo tranquilla” di Jane Shemilt pone evidenza su come i rapporti interpersonali e professionali siano complicati e, pur non volendo, inesorabilmente si possano intrecciare.
“Come volevi”, dice lei inespressiva, come se fosse arrivata alla fine di un viaggio ma la destinazione non fosse quella sperata.
Per quanto si vogliano nascondere passato, dolore, disgrazia, amori perduti, risentimento, odio, questi alla fine tornano sempre a galla, anche quando la vita ci ha dato una seconda occasione di felicità. Quando il dolore e l’odio che abbiamo nascono dentro noi riaffiora, esso diviene la rovina di tutto ciò che ci circonda.
Andando al di là dell’omicidio, di chi lo compie e del finale non finale, questo è ciò che ci insegna “Una casa troppo tranquilla” di Jane Shemilt.
Chiara R.