“Una corsa nel vento” di Jojo Moyes – Recensione
“Un cavallo focoso deve essere trattenuto dal galoppare alla massima velocità, e soprattutto dal gareggiare con un altro; di regola i cavalli ambiziosi sono anche i più focosi”
Senofonte, Sull’equitazione.
Continua la mia lettura estiva con i libri di Jojo Moyes, oggi vi parlo del romanzo rosa “Una corsa nel vento“, pubblicato da Mondadori.
La trama
Henri Lachapelle sta insegnando alla giovane nipote Sarah come sfidare la gravità insieme al suo cavallo, proprio come faceva lui mezzo secolo prima in Francia. Ma quando la tragedia irrompe, Sarah è lasciata sola a fronteggiarne le terribili conseguenze. In un altro angolo della città l’avvocato Natasha Macauley è costretta a dividere la casa con il suo carismatico ex marito. Quando la sua strada incrocia quella di Sarah, la vita sembra di nuovo offrirle una possibilità. Ma non sa che Sarah custodisce un segreto, in grado di cambiare per sempre le loro vite…
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Sembrerò un pò di parte, forse perchè amo come la scrittura di Jojo Moyes, la sua capacità di trasportarti nella storia, di farti provare emozioni, di sconvolgerti l’anima smuovendo in te sentimenti o ricordi assopiti, ma a me questo libro è piaciuto tantissimo, complice forse anche l’amore viscerale e indissolubile tra Sarah e il suo cavallo, Boo.
Come sempre la storia parte un pò a rilento. Il romanzo esordisce presentando Henri, il nonno di Sarah, e raccontando qualcosa della sua gioventù, come ha conosciuto la nonna di Sarah e la passione per il suo lavoro. Henri era un membro del Cadre Noir, la Scuola Nazionale di Equitazione con sede a Saumur – Francia, dal 2011 Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO.
Dopodiché, il romanzo fa un salto temporale ai giorni d’oggi, presentandoci Natasha, Mac e Connor. Natasha è un avvocato in ascesa, difensore in campo di tutela dei minori, Mac è un uomo affascinante, fotografo e neo insegnante. Natasha e Mac stanno affrontando con difficoltà il periodo di transizione tra separazione e divorzio. Natasha cerca di rifarsi una vita, iniziando un’ordinaria relazione con un suo collega, Connor. Mac si intrattiene con giovani e avvenenti modelle. Dopo un anno di lontananza, irrimediabilmente si trovano nuovamente sotto lo stesso tetto, la casa coniugale che decideranno di mettere in vendita, e affronteranno anche inaspettato un affido congiunto, quello di Sarah, la nipote di Henri.
Sarah arriva come un fulmine a ciel sereno nella vita di questi freschi separati. Natasha la scova in un mini market, accusata di taccheggio, credendo nella sua buona fede, l’aiuta e l’accompagna a casa, li scopre in che condizioni vive e da quanto tempo da sola, da quando il nonno è stato ricoverato per ictus.
Sarah è un’adolescente introversa, che ha subito perdite e dolori troppo profondi per la sua giovane età, l’unica scintilla della sua vita è data da Boo, il suo amato cavallo e dalla ferrea disciplina tramandata dall’amato nonno, Henri.
Non voglio raccontarvi altro, svelerei troppo e come e perchè queste vite si intrecciano. Vi posso solo dire che questo romanzo rosa, cosi classificato da Mondadori, è ricco di emozioni, si parla dell’amore paterno tra un nonno e una nipote; dell’amore tra un uomo e una donna che può lacerare e ferire, che può cambiare il corso e i piani della propria vita; dell’amore unico, incondizionato, smisurato tra il cavallo e il suo cavaliere; della disciplina, della paura, della passione, dello smarrimento.
Ogni capitolo si apre con una frase di Senofonte dal libro “Sull’equitazione”, una frase che racchiude un piccolo indizio sul decorso della storia.
Consiglio questo libro a chi ama i romanzi ricchi di sentimenti, che possono anche farti smarrire e commuovere nel corso della lettura, a chi ama gli animali, e a chi ama i propri nonni/genitori, perchè molto spiega dell’educazione e del rapporto con questi.
Chiara R.