“Tempesta di neve e profumo di mandorle” di Camilla Läckberg

“Tempesta di neve e profumo di mandorle” di Camilla Läckberg – Recensione

Come sapete, la scorsa settimana sono stata in trasferta a Milano. Per il mio breve ma lungo viaggio in treno, a farmi compagnia c’è stato il mio prezioso ebook.
Dopo una pausa di circa due mesi, ho ripreso a leggere libri ripartendo da un giallo del Nord Europa, ovvero “Tempesta di neve e profumo di mandorle” di Camilla Läckberg, edito dalla Casa Editrice Marsilio.
Camilla Läckberg (1974) è l’autrice della serie di Erica Falck e Patrik Hedström, pubblicata in più di cinquanta Paesi, con oltre quindici milioni di copie vendute nel Mondo.

La trama

Manca poco meno di una settimana a Natale. Adagiata contro le rocce grigie, con le sue casette di legno ammantate di neve, Fjallbacka regala uno spettacolo particolarmente suggestivo, un paesino fiabesco affacciato sul mare di ghiaccio. Martin Molin, collega di Patrik Hedstrom alla stazione di polizia di Tanumshede, ha raggiunto la fidanzata Lisette sulla vicina isola di Valo per una festa di famiglia. Mentre il vento infuria, durante la cena il vecchio patriarca dall’immensa fortuna muore improvvisamente. Nell’aria si avverte un vago aroma di mandorle amare, e a Martin Molin non resta che cercare di far luce su quella morte misteriosa. Intanto, la violenta tempesta che agita le acque gelide dell’arcipelago non accenna a placarsi, e ogni contatto con la terraferma è interrotto. Sulle orme di Agatha Christie, in occasione dei suoi primi dieci anni di carriera, Camilla Läckberg ha dato vita a una serie di racconti che, tema a lei caro, indagano le complesse dinamiche familiari, combinando scene d’intimità domestica all’inquietudine di oscuri segreti del passato.
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Tempesta di neve e profumo di mandorle” non è un vero e proprio romanzo, ma una raccolta di brevi storie che hanno in comune il declino dei rapporti interpersonali che sfociano in reazioni inaspettate ed esagerate.
La tranquilla cittadina di Fjällbacka, città di origine della stessa autrice, viene sconvolta da strani avvenimenti che finiscono tutte con la morte di qualcuno.
Il titolo “Tempesta di Neve e profumo di mandorle”, prende spunto dall’ultima storia raccontata nel libro, dove una tempesta di neve blocca un’intera famiglia su un’isola, e il profumo di mandorle è l’odore del cianuro, con cui è stato assassinato un personaggio.
Ogni storia è intrinseca di rabbia, odio, voglia di vendetta e di riscatto, noncuranza, mancanza di stima, e dubbi. Ogni personaggio è il possibile assassino, ognuno di esso ha un papabile movente.
Ogni storia non è una grande storia, non ha una vera e proprio trama, ma l’autrice riesce ad incollare il lettore alle pagine grazie alla sua capacità di affascinare con le parole e di sconvolgere con un colpo di scena.
Pur non amando i gialli, questo libro mi ha colpito fin dall’inizio proprio per la semplicità di linguaggio, per la capacità di attirare l’attenzione con pochi dettagli, con descrizioni fugagi di luoghi, personaggi e fatti.
Chiara R.
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