“Te lo dico sottovoce” di Lucrezia Scali – Recensione
Qualcuno mi potrebbe chiedere “Ma cosa centrano le recensioni dei libri in un blog dedicato alla forma fisica e alla cura della persona?”, e io potrei rispondere “Darvi le chiavi per poter star bene è un mio obiettivo, ma la sola cura estetica del proprio corpo non è sufficiente, dobbiamo essere in grado di accrescere e dare nutrimento anche alla nostra mente, e io lo faccio leggendo, studiando, confrontandomi….”
Oggi vi voglio parlare di “Te lo dico sottovoce” di Lucrezia Scali, edito da Newton Compton Editor, etichettato come “il caso editoriale dell’anno”, popolare sul web e giunto nelle librerie di tutta Italia da pochi mesi.
“Te lo dico sottovoce” ha una trama modernissima e degna di “Beautiful”, con intrecci che rendono i personaggi cosi ricchi di sfumature che con il scorrere delle pagine ci si affeziona anche ai loro piccoli drammi.
Protagonista della storia è Mia, torinese trentenne che gestisce con successo una clinica veterinaria, gli animali sono la sua passione, e il suo obiettivo è aiutare i bambini ammalati dell’ospedale cittadino grazie proprio alla pet therapy, un progetto che coltiva da anni e che mette in pista all’inizio della storia. Essendo molto brava come veterinaria e godendo di una buona fama, collabora anche con la polizia locale per il recupero di animali maltrattati, li recupera, li cura e gli cerca una nuova famiglia.
Mia, ha una triste storia sentimentale alle spalle, da anni vive sola, chiusa nel suo guscio senza riuscire a dare più fiducia a nessun uomo, divide le sue giornate tra clinica e passeggiate notturne con Bubu, il suo fido amico a 4 zampe.
Le sue giornate cambiano quando incrocia due uomini, Diego, avvenente poliziotto pugliese, appena trasferitosi a Torino, che dovrebbe diventare il suo collaboratore nei recuperi degli animali maltrattati; e Alberto, affascinante e ricco medico.
Questi due uomini le scompigliano la vita, le fanno abbattere i muri, che anno dopo anno aveva eretto, la costringono a rimettersi in gioco pur sbattendo inesorabilmente e rovinosamente il muso. Da qui nascono gli intrecci alla “Beautiful”, che fanno simpatia e fanno scoprire piccoli e nuovi dettagli della vita passata dei tre personaggi, ovviamente il lieto fine è dietro l’angolo.
Questo romanzo porta nero su bianco i piccoli e grandi drammi della vita di tutti i giorni, un pochino ricamanti ma pur sempre verosimili, non si parla solo di storie d’amore o d’amore per gli animali, trova spazio anche il tema sociale e la gestione del rapporto “genitori – figli”, che rende ancora più ricco e attuale un libro dalla trama cosi semplice ma accattivante.
Un libro da leggere accoccolati sotto il piumone, con una tazza fumante di tisana e una candela accesa.
Chiara R.