“Parigi è sempre una buona idea” di Nicolas Barreau – Recensione
Ultimo libro del romantico scrittore francese Nicolas Barreau, “Parigi è sempre una buona idea”, e per l’ennesima volta mi conquista totalmente, perché? Scopriamolo assieme.
“Parigi è sempre una buona idea”, titolo che potrebbe portare a pensare a Parigi come città degli innamorati, Parigi da vivere passeggiando tra le vie della Ville Lumière, ma questo titolo nasconde un qualcosa in più, e si rivela non una semplice storia d’amore.
Protagonista del libro è Rosalie, illustratrice di biglietti di auguri personalizzati e proprietaria di una piccola papeterie. Rosalie è un’accanita sostenitrice dei rituali: il café crème al mattino, la tarte ai citron nelle giornate no, un bicchiere di vino rosso a fine giornata, salire i 704 gradini della Tour d’Eiffel il giorno del suo compleanno per chiudere in un bigliettino un desiderio e farlo volare via giù dalla Torre, nella speranza che qualcuno lo legga e realizzi il suo sogno.
Anche per il suo ultimo compleanno, Rosalie compie questo immancabile rituale, ma nulla cambia nella sua vita, o quasi, finché un giorno non entra prepotentemente Max Marchais nella sua piccola papeterie, un anziano scrittore e suo idolo dei libri per l’infanzia.
Max Marchais e La tigre Azzurra, le due grandi novità che cambieranno in positivo la vita di Rosalie, tra piccole incomprensioni, felicità, nuovi amori e amicizie.
A differenza degli altri romanzi di Nicolas Barreau, questo libro non è incentrato solo sull’innamoramento tra due persone, Rosalie e l’uomo americano, ma si va oltre, si parla di:
- amori sbagliati, alcuni che silenziosi scivolano via, altri che con scenate di gelosia, ricatti e piagnistei chiudono rumorosamente la porta dietro di se;
- amori rubati, quei amori che nascono nel momento sbagliato della nostra vita e devono inesorabilmente terminare, per poi ricongiungersi ma sempre troppo tardi;
- amore tra madre e figlio, quella sintonia, quella complicità che nasconde comunque un segreto;
- fiducia e amicizia, che non ha età ne classe sociale e va oltre alle prime impressioni;
- realizzazione di se stessi, abbandonare la strada creata dagli altri per inseguire la propria andando contro tutti, anche contro i propri parenti e i propri amori, lasciando la propria città e le proprie certezze, pur di mettersi in gioco;
- seconde chance, in ogni campo, quelle che ognuno di noi dovrebbe darsi e dovrebbe dare a chiunque entri nella propria vita.
Un libro che inizialmente facevo fatica a leggere, lo trovavo meno scorrevole dei precedenti, meno descrittivo, anzi meno paesaggistico, e voi sapete quanto io ami Parigi e riviverla scorrendo le pagine di questi romanzi! A un tratto qualcosa mi ha colpito, la mia mente ha visualizzato i messaggi che una storia cosi semplice e piena nascondeva, e ora sono qui a “raccontarvi” cosa mi ha lasciato, sperando di incuriosirvi.
Buona lettura,
Chiara R.