“Avevo solo una manciata di stelle – La storia vera del cane Ruby”

“Avevo solo una manciata di stelle – La storia vera del cane Ruby”

La mia più grande passione sono i libri dedicati agli animali, nel corso degli anni ne ho letti diversi, hanno tutti un comune denominatore ovvero riescono a far piangere a dirotto, a commuovere e a far pensare.

Spesso ne interrompo la lettura, quando il mio cuore non regge più…il pensiero del dolore, dello strazio, della solitudine, della stanchezza, della fame, del terrore che molti animali li fuori stanno vivendo mentre io sono qui in casa al caldo…e guardo Bianca e Violetta e ripeto loro “Siete fortunate!”.

“Avevo solo una manciata di stelle – La vera storia del cane Ruby” di Carola Vannini è la storia di Ruby ovvero Rubacuori, un dolce meticcio simil setter che entra cucciolo in canile e ne esce all’età di 7 anni, sporco, affamato, ingobbito, distrutto nell’animo dagli anni di prigionia ma con un cuore pieno di amore e con ancora un pò di fiducia verso il genere umano.
Ruby, adottato proprio dalla scrittrice, scelto tra tanti cani tramite una foto, foto che alcune volontarie scattavo quando visitano i canili, nella speranza di poter dare una casa ad ognuno di loro…qualche carezza, qualche sguardo dolce e un nome, queste volontarie danno un nome ad ogni cane dei box, facendoli uscire dall’anonimato del numero del microchip.
La voce narratrice del libro è quella di Ruby, come nella maggior parte di libri dedicati agli amici animali.
E’ un libro che commuove nel profondo, smuove gli animi e abbatte il muro di omertà che circonda i canili, cerca di far capire in che condizioni vivono queste povere anime nel momento in cui entrano in fatiscenti canili, e di quanto sia importante dare una possibilità ad ognuno di essi, che sia un cucciolo o un cane anziano.
Il canile plasma corpo e animo di questi animali, molti, privati della libertà, unica certezza di un’esistenza priva di una famiglia, o privati dell’amore di coloro pensavano fossero i loro “umani”, si lasciano andare e inesorabilmente chiudono gli occhi per non svegliarsi più.
Altri decidono di combattere, di trovare uno spiraglio di luce nella monotonia delle giornate tra le 4 mura del canile, e vivono nella speranza quando sentono la voce amica della volontaria. 

 

“Avevo solo una manciata di stelle”, tutto il tesoro e l’unico spiraglio di libertà che Ruby possedeva in canile, soprattutto dopo che perse la mamma, morta dopo pochi mesi dall’ingresso in canile, e dopo che lo separarono dai suoi fratelli.
“Avevo solo una manciata di stelle”…il pensiero di un cane come un altro che entra in canile senza sapere il perché e cosa abbia mai fatto per meritarsi quella prigionia…
“Avevo solo una manciata di stelle”…la speranza che un giorno questi esseri cosi buoni, docili e deboli non subiscano più i maltrattamenti e l’odio di noi esseri umani….
Chiara R.
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